Il mio vicino Totoro
Negli anni Cinquanta Satsuki e Mei si trasferiscono in campagna col papà, mentre la mamma è ricoverata in un sanatorio lì presso. Durante la permanenza scoprono l'esistenza dei Totoro, grandi esseri buoni e pelosi che si fanno scarrozzare da Gattobus, un incrocio tra il gatto del Cheshire e una corriera di campagna. Provata dalla mancanza della madre, la più piccola scappa e si perde, ma in aiuto di Satsuki arriva Totoro con tutta la sua magia.
La trama di questo famosissimo film di Miyazaki è apparentemente molto semplice, anzi è stata molto criticata proprio per questa sua estrema linearità. Eppure è questa caratteristica, unita ad un talento pittorico estremo, a esaltare i temi dell'opera che rese celebre il regista: gli affetti della famiglia, il rapporto con la natura, la presenza dell'elemento magico anche nella vita più "normale" che si possa immaginare.
Non ci sono cattivi, perché non è vero che solo la cattiveria fa notizia: alla faccia di Propp, il Maestro ci mostra che le difficoltà della vita quotidiana bastano e avanzano, ed è normale esigere che due bambine crescano circondate da un paese di persone affabili e collaboranti pronte a sopperire secondo le loro possibilità all'assenza dei genitori.
La visione georgica della natura si esprime nella gioia delle bambine nell'osservare anche il più piccolo germoglio, loro nate tra i grattacieli di Tokio, e si manifesta nei colori squisiti e nelle sfumature raffinate dell'animazione.
La presenza dell'elemento magico come componente usuale del vivere non è nuovo a Miyazaki ed è un topos della cultura non solo giapponese, basti pensare agli scrittori sudamericani o alla narrativa irlandese. Magic is all around you, if you'r not completely blind you can't miss it. Non so perché noi la trascuriamo, perché è un enzima della maturazione spirituale fondamentale alla proiezione, all'introspezione e all'intellettualizzazione dei moti dell'anima. Ci fosse in pastiglie e si potesse prescrivere, quanto bene farebbe...
Il mio Miyazaki preferito *_*
RispondiEliminaLa trama è semplice perché in Giappone "il mio vicino Totoro" è una fiaba per bambini, un po' come i classici Disney o "La gabbianella e il gatto": per ragazzi, ma ampiamente apprezzabili dagli adulti.
Anche io lo adoro. Sulla trama, quello che intendevo non è solo sottolineare la semplicità, ma la DIVERSITA' di una struttura NON contemplata dalla fiaba occidentale (come Propp ce l'ha insegnata, e come Disney ce l'ha rappresentata): non buoni e cattivi, con protagonisti, antagonisti, aiutanti etc...
RispondiEliminaPillole di magia...bella idea, ma aspettiamo vent'anni, valà. Ogni tanto vorrei pure io un Totoro nel letto comunque.
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