il pranzo di Babette

Sulla costa occidentale della Danimarca, in un paesino sperduto, le figlie di un pastore luterano vivono in volontarie ristrettezze e respingono ogni pretendente per rimanere fedeli, dopo la morte del padre, al loro compito di guide della comunità spirituale. Un giorno accolgono Babette, una signora francese sfuggita ai massacri della Guerra Civile francese della Repressione della Comune; dopo quattordici anni Babette vince una grosa somma, ma invece di tornare in patria spende tutto per offrire alla comunità religiosa una cena favolosa. Nonostante i timori delle sorelle riguardo alle tentazioni del cibo e del vino, la cena è il coronamento di una vita di generosità, in cui "rettitudine e felicità si sono baciate".
C'è tantissima malinconia nella vita ritirata e coartata delle sorelle, ma anche tanto desiderio di fare bene e di vivere nella Fede: ci vuole Babette, donna umile ma fiera come una regina, per mostrare loro come il piacere non sia necessariamente peccaminoso, ma può al contrario avvicinare gli uomini a Dio e ai loro simili. E vale la pena per questo nobile scopo rinunciare a tutto ciò che ha di materiale, con gioia, perché tanto "un artista non è mai povero".
Ritmi lenti e fotografia molto marrone restituiscono fedelmente le lande fredde e lontane in cui è ambientata la vicenda, abilmente orchestrata da Isak Dinesen. O meglio, Karen Blixen, che all'epoca preferiva ancora nascondersi dietro il suo pseudonimo maschile per poter pubblicare più liberamente. Per la delicatezza della trama e la raffinatezza della realizzazione, trovo assolutamente meritati l'Oscar per Miglior Film Straniero e la pletora di altri premi che la pellicola si è aggiudicata.

Commenti

  1. In quanto candidato al premio miglior blog di cinema, ti invito a votare:
    http://hovogliadicinema.blogspot.it/2012/12/miglior-blog-di-cinema-votate.html

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  2. E' un film abbastanza caldo, di quelli che tengono compagnia, anche se l'hai visto per mera curiosità, per la preferenza espressa da una mia amica. Direi che ho un pò di nostalgia... magari nella prossima vita.

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  3. Anch'io ho molto apprezzato sia il film che il racconto della Blixen, incluso in una raccolta che non per niente si intitola "Capricci del destino". Ti auguro uno splendido 2013!

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