Donne sull’orlo di una crisi di nervi
Pepa è davvero sull’orlo della
crisi: il suo amante, Ivan, l’abbandona per un’altra donna e si rende
irreperibile ad ogni chiamata. Bisogna allora vendere l’attico in cui abitava
con lui, cercare di contattarlo, scoprire se parte con la sua ex moglie,
cercare di contattarlo, riparare il telefono che in un accesso d’ira ha fatto
un volo fuori dalla finestra, cercare di contattare Ivan (sempre più
sfuggente!), conoscere il figlio dell’amante e la sua promessa sposa,
accogliere in casa un’amica che la passione ha trascinato in una loca storia di
terroristi sciiti, capire chi è la nuova fiamma di Ivan. Per fortuna accorre in
aiuto della nostra eroina uno splendido, kitsch, geniale Mambo-Taxi guidato da
Almodovar in persona.
Questo piccolo gioiello è un
florilegio di colori, soprattutto di rossi, amatissimi dal regista, e di idee
surreali e deliranti (nel senso migliore del termine: siamo dalle parti
dell’assurdo di qualità). La verosimiglianza non è richiesta per fare divertire
e in effetti io continuo a rotolarmi dalle risa ad ogni visione. Al centro
delle gag la segreteria telefonica, strumento feticcio della fine degli anni
Ottanta, prodigo di promesse di facile reperimento: in realtà comunicare è
difficile come sempre, e non c’è mai peggior sordo di chi non vuol sentire!
Pedro approfitta dell’ambiente per inserire qualche spot a contenuto
anticlericale, con preti che distribuiscono preservativi a novelle spose e
detersivi capaci di lavare ogni macchia (“Ecce Omo”, si chiama lo sbiancante meraviglioso), che all’epoca
dovevano aver scioccato più di uno spettatore. Geniale, con alcune sequenze da
antologia: il “sacrificio del letto”, il tentato suicidio… della scarpa da
tennis, l’inseguimento dell’anziana pazza in arcione di una moto d’epoca.
indimenticabile! (anche per un ricordo personale: è stato l'ultimo film che hanno proiettato al Cinema Apollo di Bologna prima di chiudere per sempre, ahimé...)
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