Whiteout

Carrie Stetko ha commesso un grave errore in un passato non troppo remoto e per punizione si è autoconfinata a fare l'ispettore di polizia in Antartide. Tra i pinguini. C'è anche una bella comunità di ricerca e paramilitare, poliglotta, internazionale e sooo cool. Almost frozen, I'd dare say.
In mezzo a questi scienziati di alto livello ci seve essere qualcuno che non vive solo per la scienza, visto che la nostra trova un bel cadavere ottimamente conservato a -50°C. Sotto al pack (non di mobili, quello vero) trova un aereo russo in voga negli anni Cinquanta pieno di corpi altrettanto ben tenuti, vodka e caviale d'epoca. L'inverno sta per arrivare e la base è in procinto di essere smobilitata, perciò non c'è molto tempo per risolvere il busillis e sfuggire al folle di nero vestito che con piccozza alla mano falcia indisturbato i suoi colleghi.

La trama è esilina, tutto si regge sull'ambientazione e sui colori ultrafreddi presi a prestito dall'omonima graphic novel, di cui però ho letto un gran bene. In Italia non è ancora mai stata pubblicata, ma non abbandoniamo le speranze.
Kate Beckinsale è troppo bella e troppo brava per essere perennemente relegata in questo genere di ruolo pseudo-hard-boiled. Preferisco ricordarla alle prese con il Molto rumore per nulla di Branagh o con lo splendido The Golden Bowl.
Anche se il film ha un buon ritmo, non si può negare che non brilli neppure come prodotto di genere. Va bene per una serata oziosa molto disimpegnata.

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