The quiet american



Thomas Fowler è un giornalista inglese di mezza età che da anni vive nel Vietnam di Ho Chi Minh, lavorando come freelance per varie testate londinesi. Qui ha trovato anche la sua ragione di vita, una incantevole fenice (Phuong) che non può sposare, essendo vincolato al matrimonio cattolico contratto con la moglie inglese molti annni prima. A turbare le loro vicende private e pubbliche arriva Pyle, un medico pieno di fervore pronto ad attraversare campi di battaglia per guarire i bambini dal tracoma. Un americano tranquillo, insomma, pieno di buoni sentimenti e colpito dallo strale di Eros al primo avvistamento di Phuong. Egli non è sposato e, facendo leva su un'ingenua bugia di Thomas, gli sottrae la giovane amata, ma forse nasconde qualcosa di più inquietante di un antico legame coniugale. A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in piena guerra fredda, molte spie americane vagavano per le terre di nessuno tentando di farle loro, e costruivano gli albori della CIA. Per il bene maggiore, naturalmente.

Due mondi parimenti colonialisti, la Old England e gli US, sono presi in esame con caustico umorismo e dolce malinconia in questo film di Noyce ma, soprattutto, nel romanzo di Graham Greene, grande esperto del genere (su tutti, Il nostro uomo all'Avana). B. Fraser non è male, ma M. Caine è un grandissimo. Bel film, ottimo libro.

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