Così parlò Bellavista



Il Professor Bellavista è ormai in pensione e del suo filosofare beneficiano i familiari più intimi, senza troppo entuiasmo, e uno sparuto gruppo di amici di varie estrazioni sociali, che si riuniscono nel suo salotto a discutere dell'antica contrapposizione tra Epicurei e Stoici.

Nel loro edificio si è appena trasferito il signor Cazzaniga, da Milano (e già per questo visto con sospetto), che pur essendo ai vertici dell'AlfaSud si presenta al lavoro con puntualità. Mentre questo confronto di posizioni si approfondisce in un'amicizia, la figlia del professore si scopre incinta e cerca di metter su casa con il fidanzato, architetto disoccupato che eredita un negozio di immagini sacre, presto insidiato dalla camorra.

Non si può negare che tanti luoghi comuni infestino questo film, lontano dal capolavoro, però, mettendo da parte per una volta gli snobismi, si deve riconoscergli il merito di far divertire con grande garbo, senza mai essere volgare. Finale un po' malinconico... magari recupero anche il libro, sempre di L. De Crescenzo.

Commenti

  1. Alta scuola di napoletanità…

    Magari i tempi sono cambiati ma all'epoca il film funzionò.

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