Riccione
A un anno dall’uscita casertana, eccomi di nuovo con kit congressuale per la Società Italiana di Studio per le Cefalee, che si è riunita a Riccione tre giorni or sono. Il Frecciarossa e le occhiaie sono sempre molto Alice Cullen, il nuovo taglio di capelli forse ancora di più, il glamour dello scenario ha subito invece un crollo verticale, fissato in questa località inconsueta per un convegno. Centro della vita di Riviera, Riccione è un luogo che non avevo mai esplorato prima, e scientemente. Pulitissima cittadina distesa sul mare, sembra vivere esclusivamente di un turismo talassocentrico, non interessato a null’altro che ai bagni e al divertimento notturno poco fuori porta: ogni tre edifici uno è un albergo e, a parte il lussuoso Des Bains, tutti sembrano curiosamente consunti, come se la salsedine li corrodesse lentamente dagli anni dorati del boom economico o, ancora prima, dalle famiglie amarcordiane del Ventennio. In questa stagione ormai più che avanzata, somiglia più che altro ad uno di quei set abbandonati del periodo di Cinecittà, popolata da spaesati e stranieri professionisti, armati di improbabili tubi per poster invece che di boccagli da snorkeling.
A differenza di Rimini, Riccione pare priva di un centro storico, sostituito dal modaiolo Viale Ceccarini, luogo di ritrovo obbligato e pascolo delle congressiste in cerca di una pausa e di una borsa (che non ho trovato). I ristoranti sono graziosi e il cibo è buono, ma purtroppo abbiamo avuto poche occasioni per immergerci nella gastronomia locale più ruspante, seguendo un percorso ufficiale più tradizionale a base di ottimo pesce arrostito o grigliate miste di mora, il maiale locale. Oggi, prima di lasciare il mare per rituffarmi nella quotidianità torinese, abbiamo abbandonato per le ultime due ore l’Accademia per una (enorme) piada fra amici, in un grazioso locale con veranda sul mare che mi sento di consigliare: FRENK, tra i bagni 68 e 69 del lungomare. CVD, avere un bel ricordo di un viaggio non dipende necessariamente dalla sede, ha più a che fare con la compagnia!
A differenza di Rimini, Riccione pare priva di un centro storico, sostituito dal modaiolo Viale Ceccarini, luogo di ritrovo obbligato e pascolo delle congressiste in cerca di una pausa e di una borsa (che non ho trovato). I ristoranti sono graziosi e il cibo è buono, ma purtroppo abbiamo avuto poche occasioni per immergerci nella gastronomia locale più ruspante, seguendo un percorso ufficiale più tradizionale a base di ottimo pesce arrostito o grigliate miste di mora, il maiale locale. Oggi, prima di lasciare il mare per rituffarmi nella quotidianità torinese, abbiamo abbandonato per le ultime due ore l’Accademia per una (enorme) piada fra amici, in un grazioso locale con veranda sul mare che mi sento di consigliare: FRENK, tra i bagni 68 e 69 del lungomare. CVD, avere un bel ricordo di un viaggio non dipende necessariamente dalla sede, ha più a che fare con la compagnia!
Studio per le Cefalee...Giornate rilassanti quindi?
RispondiElimina