Tamara Drewe – Tradimenti all’inglese


Thomas Hardy vive ancora nell’immaginario collettivo, forse perché è davvero riuscito a scrivere delle sceneggiature da telenovela ante litteram. Tamara Drewe ha ereditato una fattoria disastrata ed è tornata nel paesino dove è cresciuta tra l’ironia generale che i compaesani riversavano sul suo enorme naso. Adesso che un chirurgo plastico le ha regalato uno squisito nasino francese, la piccola comunità –in particolare nella sua porzione maschile- sembra più incline a rivolgere la sua attenzione alle sue lunghe gambe e all’invidiabile lato B, che lei scopre generosamente. Nella sua giovinezza aveva amato Andy, precedente proprietario di quella fattoria che ora è sua, ed era stata attratta da Nicholas, lo scrittore di fama della tenuta accanto, che l’aveva umiliata e derisa. Lo scrittore è ancora lì, che si barcamena stancamente e boriosamente tra le numerose amanti oche, la moglie, lavoratrice infaticabile, e la pensione per letterati in cerca di ispirazione che quest’ultima gestisce. Il nome dell'adorabile ritiro, angoletto ideato per magnificare le meraviglie della campagna inglese? Via dalla pazza folla, un rimando esplicito all’origine della trama. Tamara conosce per lavoro un batterista di grido, con cui comincia una relazione, suscitando la gelosia di Andy e l’invidia di due annoiate ragazzine autoctone, che giurano di renderle la vita un inferno. Non vi dico se ci riusciranno, ma posso assicurarvi che ci provano con impegno. Stephen Frears firma l’ennesima commedia brillante e ben confenzionata, che –devo confessare- ha un po’ tradito le mie aspettative, data l’abbondanza di materiale cui attingere e una serie di attori decisamente adatti al genere. Il film non è male, ma difetta di ritmo e di brio, non regge il confronto con l’esilarante Lady Henderson presenta o il delicato The Queen o ancora il patinatissimo Le relazioni pericolose. Gemma Arterton è graziosa ma troppo consapevole di esserlo; sembra avere assunto su di sé il compito di interpretare le eroine di Hardy, e lo fa con convinzione anche questa volta, dopo aver ridato vita a Tess dei D’Urberville.

Commenti

  1. sarà che le mie aspettative non erano molto alte, ma a me invece è piaciuto parecchio!
    una commedia divertente che fa perfettamente il paio con l'italiano la bellezza del somaro (e quindi potrebbe deluderti pure questo)

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