Black Swan


Finalmente sono riuscita a vedere questo famoso film di cui ho sentito parlare così tanto: i colleghi lo citano, i blog che seguo lo disaminano, persino nello spogliatoio della palestra ne sparlano.
Nina, giovane promessa della danza, riceve il ruolo da protagonista in una nuova rappresentazione del Lago dei Cigni, nonostante le riserve del coreografo Leroy che teme la sua incapacità di trasformarsi dall'eterea, dolce e innocente regina dei cigni Odette all'oscura Odile, dark lady di fiaba, sensuale e pericolosa. Nina forza un percorso di crescita che comprenda questo lato ombroso, paventando che il nuovo arrivo del parterre danzante, Lily, meno precisa ma più espressiva e coinvolgente, le sottragga il ruolo da ètoile.
Sui trafiletti dei giornali trovo spesso scritto qualcosa di analogo a "Nina si disputa con Lily il ruolo di prima ballerina, giungendo sull'orlo della schizofrenia, con tristi e prevedibili esiti". Permettetemi di dissentire, e di esporre la mia personale interpretazione.


N. Portman, che ha recentemente acquisito una statuetta dorata di orribile fattura ma indubbio prestigio, e con merito, interpreta una ragazza anoressica, fragile, con una madre controllante e rivendicativa; rifiuta il proprio corpo e il corpo altrui, è preda di compulsioni e di sfumati disturbi somatoformi, vive circondata di bambole e pelouches in un clima claustrofobico. Grazie al coreografo interpretato da V. Cassel (cielo, quanto è sexy quest'uomo, Monica non è sciocca...) inizia a confrontarsi con l'aspetto conturbante e sensuale che ha sempre recisamente rifiutato -questa spaccatura schizofrenica di cui tutti favoleggiano è in realtà un'ambiguità assolutamente fisiologica tra la purezza di una mente innocente e la sensualità di una donna adulta, e, mentre una principessa può essere una bambina, per fare una regina ci vuole una donna adulta. Lily non è affatto una figura antagonistica, anzi, è uno degli stimoli dello sviluppo e dell'emancipazione della protagonista: è, al contrario, un facilitatore, un enzima, che rappresenta quell'ambiguità sessuale presente nell'adolescenza di ogni ragazza. Quanto alla scena erotica saffica, che sembra aver sconvolto tante signore della sopra citata palestra, l'ho trovata al contrario molto bella, e questa sua forma onirica mi sembra una citazione del grande Almodovar di Donne sull'orlo di una crisi di nervi, con la fidanzata di Banderas che si addormenta vergine e dopo un sogno che possiamo solo immaginare si sveglia che non lo è più.
Se questo percorso è così positivo, allora -ATTENZIONE, SPOILER!!!!- perché la tragica fine?
Perché Nina ha compiuto uno sforzo immenso, i cui risultati minacciano costantemente di sfuggirle di mano, riassumendo in poche settimane il travaglio psicologico che occupa dieci-quindici anni della vita di una donna (come si evince da un suo sfogo, la sua età mentale è di circa dodici anni, e deve arrivare a più di venticinque...), e perché la sua struttura psichica è troppo fragile per sopportarlo, corrosa com'è da un rapporto genitore-figlio (genitori-figlio: dov'è la figura paterna? non l'hanno mica inventata per le foto di gruppo, ha una sua funzione...) così deviata: Nina muore di fatica, come il primo maratoneta, giunto alla meta stremato ma felice di aver portato a destinazione il suo messaggio.

Commenti

  1. il fatto che per me sia un capolavoro è già cosa nota :)

    la tua interpretazione è molto interessante, hai bene evidenziato come la protagonista sia in pratica una bambina, ha sempre vissuto da bambina ballerina perfettina, e il fatto che a un certo punto attraversi la fatidica fase di ribellione giovanile in un età ormai piuttosto adulta non a caso la metterà parecchio in crisi. anche e soprattutto l'esplosione sessuale in ritardo mi sembra un elemento fondamentale in questo suo percorso, e non solo un espediente scandalistico. anche per me lily non è un'antagonista, ma la vedo più che altro come la parte disinibita e senza freni che per anni ha vissuto nascosto dentro nina e infine uscita fuori per "corromperla" e aiutarla a trasformarsi in un cigno nero

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  2. Sono d'accordo con te praticamente su tutto, eccetto sul giudizio di Cassel (opinione personale!).

    Comunque ti faccio i complimenti per il blog, lo trovo delizioso!

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