The social network



Siete curiosi di scoprire com'è nato Facebook? Da una delusione amorosa, sembra...
Il giovane Mark Zuckenberg in una sera di scorno e frustrazione imposta un sito che mette a confronto le facce di due studentesse, con la possibilità di votare la più interessante. In un microcosmo come Harvard, dove tutti si impicciano degli affari di tutti, tutti ci si conosce e ognuno è severamente incasellato secondo rendimento scolastico, posizione sociale, interessi e grado di coolness, l'idea è geniale. Si sviluppa poi nel social network che -nostro malgrado- ormai tutti conosciamo, grazie al supporto del migliore amico di Mark, Eduardo, e dell'inventore di Napster, Sean Parker. Degenera, anche, in un processo da poco conclusosi in cui Eduardo ha denunciato Mark per averlo estromesso dal progetto e soprattutto dal profitto economico enorme che ne è derivato.
Ottimo film, su un argomento di recentissima attualità, con brillantissimi attori, compreso il sempre affascinante Justin Timberlake. Molto interessante il tuffo in un mondo completamente alieno dal mio, forse un tantino drammatizzato, con personaggi che non rispondono alla porta "perché stanno programmando" e non riescono a separarsi da un computer, si autosegregano in alloggi dove sopravvivono di alcool, sesso, marshmallows e codici e impostano tutta la loro esistenza su un mondo virtuale che -evidentemente- a certi livelli di bravura sembra molto tangibile. Ciò che invece il film non spiega, volutamente credo, è perché un uomo relativamente poco attaccato al denaro abbia allontanato da sé il suo unico amico privandolo proditoramente della sua quota azionaria: desiderio di potere, o di rivalsa, franco scompenso di una personalità sfumatamente antisociale? Ai posteri l'ardua sentenza.

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