Les aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec


Luc Besson è tornato, e speravamo portasse con sé un sesto elemento. Invece questo adattamento del famoso fumetto di Tardi è un po' scialbo e privo di mordente.
Adèle è una giornalista che, disubbidendo al suo editore, si reca in Egitto alla ricerca dei resti di un medico di corte; trovata la mummia la porta con sé a Parigi, dove un eminente studioso che si dedca ad attività paranormali ridà vita a varie creature diversamente conservate, tra cui uno pterodattilo. Il vero scopo della ragazza è restituire la salute a sua sorella gemella, reduce da un orribile e sciocco incidente. I suoi piani sono però ostacolati da un cattivo poco convincente, per le cui macchinazioni il professore perde la vita, lasciando Adèle in compagnia di un esercito di mummie gentili e disinteressate, dotate peraltro di un certo sense of humour.
Di questa riduzione spoglia salvo l'ultima mezz'ora, allietata dall'ironia di una dozzina di allegri ragazzi morti e bendati, e la fotografia un po' seppiata. Da dimenticare invece lo scarso senso del ritmo, la trama raffazzonata e la mancanza di una figura antagonista convincente e coinvolgente.
Non è essenziale nella filmografia dell'autore, letteralmente scompare davanti alla grandezza di Nikita e di Léon. Per dovere di cronaca, ci tocca anche lo spiacevole compito di sottolineare che la protagonista non è né bella né affascinante, neanche durante le leggendarie pause-sigaretta nella vasca da bagno del suo appartamento.
Ho visto il film nella sala 8 dell'Olympia di Cannes, una delle poche sale decenti della città, miracolosamente in stato di decoro durante la proiezione del venerdì sera. E' davvero incredibile come nella città francese del cinema non sia impresa facile trovare un cinema all'altezza della fama della Croisette.

Commenti

  1. giusto per nn dire che non leggo mai i tuoi post..
    sono tutti meravigliosi :D
    eleonora

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