Zootopia

W.Disney studios, 2016

In un mondo popolato da animali antropomorfi, predatori e prede hanno imparato a convivere in appaarente eguaglianza di diritti. Ciononostante, è ancora praticamente impossibile per alcune categorie autoaffermarsi come vorrebbero: è il caso di Judy Hopps, coniglietta che vorrebbe fare il poliziotto, quando la categoria è normalmente occupata da elefanti, rinoceronti e giaguari.
Testarda, e con il compare meno probabile della terra, una volpe, risolve un caso di rapimenti multipli, ma forse sotto la prima verità ce n'è ancora un'altra da scoprire...
Ed è che la paura è un ottimo aiuto governativo, da sempre.

Zootopia (o Zootropolis, come tradotto in Italia, non saprei dire perché) è un buon film d'animazione. Senza avere il genio di Inside Out o l'afflato poetico di un Re Leone, è una commedia interessante e ben strutturata, con una trama intelligente e non eccessivamente scontata, C'è un po' d'azione, un lato "buddy movie" assai carino col divertente volpino dei sogni di tutti, e tanto ottimismo. Un po' quel genere di ottimismo che ci fa pensare che prima o poi le donne saranno effettivamente pagate quanto i loro colleghi uomini a parità di lavoro e risultati... e senza l'imposizione di innaturali (e spesso dannose) quote rosa, ma perché è giusto e normale e a nessuno verrebbe in mente che si possa fare diversamente. Solo per fare un esempio post-8 marzo, ecco.
Poi c'è la parte sullo sfruttamento della paura che è di gestione più complicata, soprattutto visto il momento storico a dir poco spinoso. Se c'è un punto debole, di flessione, è proprio qui: da un lato il timore e l'ignoranza possono farci commettere delle ingiustizie, dall'altro questi timori atavici sono collegati ad un istinto di protezione del sé e del focolare che non è risibile e non si scaccia con un semplice gesto della mano. Sarebbe facilone e pericoloso.
Insomma, la vita è complicata, e se la si vuole godere in tutte le sue sfaccettature bisogna riconoscere e accettare questa complessità. Mi sembra un bel messaggio, tritato abbastanza da passare anche ai bambini.

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Inoltre, menzione estetica per le trovate grafiche come le diverse porte dei mezzi di trasporto secondo le taglie degli animali, e per le favolose architetture di Zootopia. Sono questi i palazzi che vorrei veder costruire nelle nuove ricchissime megalopoli! Perché il Chrisler Building è noto a tutti per la sua bellezza (1927) e adesso costruiamo torri altissime ma banali che non rimangono impresse nella memoria? Non abbiamo più il coraggio di costruire per mostrare lusso, potenza e insieme armonia e cultura: nei palazzi di Zootopia ci sono archi, strutture organizzate come cycas, condomini a forma di palma con foglie ad energia solare. Tanta bellezza per gli occhi e per l'anima. Bene.

Commenti

  1. film molto bello (fossimo in Italia capaci di cose così...)
    i cartoni sugli animali antropomorfi sono nati con W Disney e dureranno per sempre; oltre tutto risolvono brillantemente i problemi razziali (in USA problemi gravissimi) per il fatto che gli animali non hanno razza (Paperino ha la pelle bianca, ma nessuno ci fa caso; Topolino ha la pelle nera, ma ecc)

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    1. Il problema razziale è sempre presente... ma anche quando la "razza" (impropriamente detta) è la stessa, ci sono un sacco di problemi. Ricordi negli anni Novanta, probabilmente meglio di me, le difficoltà con la comunità albanese (caucasica come noi) che arrivava in blocco? E a Torino, una decina di anni fa, l'arrivo in massa dei rumeni (per la maggior parte peraltro indefessi lavoratori), che oltre ad avere pelle del nostro stesso colore e caratteri somatici simili, parlano pure una lingua romanza? Complessità...
      ma se diventiamo tutti animali voglio essere sexy come la gazzella-shakira :D

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  2. Ho apprezzato il film, vero, non ha il genio di "Inside Out" però tratta un sacco di temi caldi, avercene di film per bambini come questo ;-) Cheers!

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    1. Esatto. Forse non sarà il mio film dell'anno, ma è un signor film, per bambini di tutte le età!

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