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Visualizzazione dei post da 2010

microcosmos - il popolo dell'erba

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Film documentario sugli insetti di campo, sorprende per la poesia delle immagini e la colonna sonora ben studiata. Due biologi francesi hanno impiegato oltre due anni per riprendere questi incredibili animaletti nei prati dell'Auvergne, con piccolissime telecamere telecomandate; le api, le lumache, le farfalle, le coccinelle e anche specie apparentemente meno telegeniche figurano nella pellicola, in uno splendore un po' artefatto: sembrano tutti adorabili -mentre nella maggior parte delle occasioni lottiamo energicamente per liberarci di loro- e meravigliosamente lucidi e puliti. Riuscire poi a render e tenero e affettuoso l'accoppiamento di due lumache è prova di maestria, ma non di realismo. Piuttosto lungo, il film finisce per stuccare con la sua giustapposizione di colori e la mancanza di una trama -presente invece in altri capolavori documentaristici come La marcia dei pinguini .

La promessa dell'assassino

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Anna è un'ostetrica che assiste al parto di una quattordicenne russa drogata e moribonda; leggendo il suo diario per cercare dei parenti che si occupino della bambina, scopre tutto un mondo sotterraneo fatto di prostituzione, traffico di droga e fratellanze di stampo mafioso. In particolare l'anziano Semyon, ristoratore a capo di una banda organizzata, e Nikolai, l'autista di suo figlio, sono le sue interfacce su un mondo che rimane provvidamente separato dai più, nascondendo le sue turpitudini con una lingua ostica e una facciata rassicurante. Noir elegante, ben recitato (Montensen, Cassel, Watts e Mueller-Stahl si comportano tutti molto bene) ed efficacemente diretto da Cronenberg, ha ricevuto ottime critiche forse solo un po' eccessive rispetto al valore reale della pellicola. Se da un lato la trama è solida, la fotografia è ottima e la recitazione non difetta, occorre anche dire che non mancano scene di sesso e d'azione ugualmente violente (su tutte il tentato a

L'opera struggente di un formidabile genio

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I genitori di Bill, Beth, Dave e Toph si ammalano di cancro e muoiono nello spazio breve di un'estate; Dave decide di farsi carico di Toph e sopperire all'improvvisa perdita di entrambe le figure parentali con una mescola di incoscienza, delirio di onnipotenza e amore fraterno. Si trasferisce con lui a San Francisco, dove fonda la rivista "Might", si guadagna da vivere, cerca di dormire con varie ragazze, è ossessionato dal timore che Toph sia ucciso dall'occasionale baby-sitter e tenta di elaborare il proprio immenso lutto sfruttando anche canali inconsueti, quali la tentata partecipazione alla Real-tv di MTV. La trama è interessante e chiaramente autobiografica, ma è lo stile a rendere questo libro così esplosivo: la scrittura è innovativa fino a poter essere definita sperimentale, a tratti autointervista (quasi un flusso di coscienza, ma con la punteggiatura corretta) mascherata da dialogo con un comprimario che in realtà è momentanea estroflessione della cos

Tre uomini in fuga - La grande vadrouille

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Durante la seconda guerra mondiale un aereo della RAF viene abbattuto su Parigi e i tre militari di bordo, costretti a lanciarsi dall'abitacolo in fiamme, finiscono rispettivamente nella vasca delle foche allo zoo, sul ponteggio di un imbianchino e sul tetto dell'Opera, dove un famoso direttore d'orchestra lavora sul Mephisto di Berlioz. Con l'aiuto dell'ingenuo pittore e del collerico maestro, i tre ufficiali di Sua Maestà britannica prendono la strada di Lione, da cui potranno rimpatriare sfuggendo ai controlli tedeschi. Divertentissima commedia "franco-francese", con un guazzabuglio di lingue diverse a riempirne i dialoghi: nella versione originale infatti non ci sono traduzioni forzate, i tedeschi parlano tedesco, gli inglesi inglese e i francesi ovviamente francese. Brilla su tutti Luis de Funès, nei panni del Kapelmeister Lefort; tra le scene più ilari, il sospettoso avvicinamento del maggiore inglese ai bagni turchi, sulle note di Tea for Two , e la

Casablanca

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Rick gestisce a Casablanca il Café Américain, dove si beve prima del coprifuoco, si gioca d'azzardo con la compiacenza delle autorità locali e si recupera un passaggio per Lisbona. Negli anni Quaranta molti fuggiaschi europei cercavano infatti di arrivare nella capitale portoghese attraverso il Marocco, per poter infine guadagnare la sicurezza degli States, e tra loro anche Laszlo, scampato ai campi del Reich, con la bellissima moglie. Ma la consorte, la scandinava Ilda, conosce bene Rick, e il suo pianista, Sam -proprio quello del mitologico Suonala ancora, Sam! - e la passione che li aveva uniti a Parigi ritorna a tormentarli. Bogart é meravigliosamente brutto e affascinante, nei panni del barista più romantico e più conosciuto della storia del cinema, onorevole e malinconico, fintamente cinico e disperatamente innamorato; la Bergman, nella sua freddezza di nevaio, sembra una dea nordica, remota e triste sulle sue gambe chilometriche e dietro un sorriso tanto dolce da spezzare i

The vampire’s diary

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Elena è una ragazza bella e piena di sé, superficiale, troppo magra e reginetta della scuola. Eppure nessuno dei ragazzi con cui esce sembra soddisfare le sue profonde necessità psicologiche (?!), fino a che al liceo arriva, a bordo di una Porsche 911 Turbo nera (io preferisco quella gialla di Alice Cullen), Stefan, vampiro inibito, depresso e rispettoso della vita umana. Si sostenta col sangue dei piccioni –non può farsi un giro a ripulire Torino??-, ma presto scopre che quello di Elena è migliore, soprattutto considerato che lei sembra desiderosa di prestarsi alla trasfusione. Presto alla vicenda si aggiungono altri comprimari: il fantasma del grande amore di Stefan e il di lui fratello Damon, più cattivo e più tollerabile. Io non snobbo la letteratura di serie B, ma questa roba è illeggibile: al confronto Twilight brilla per sensibilità e coerenza della trama, mentre Harry Potter sembra scritto da Shakespeare. Si aggiunga alla turpitudine letteraria anche la patente devianza psic

L’Amore non va in vacanza

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Iris è innamorata di Jasper, ma non è ricambiata; Amanda scopre di non amare il suo fidanzato fedifrago, ma non riesce a piangere delle sue perdite. Decidono di fare uno scambio di case per un paio di settimane: Iris si ritrova in una villa megagalattica ad L.A., con un anziano vicino cinefilo e un dolce compositore di colonne sonore romantiche, Amanda in un cottage degno di Jane Austen completo di spettacolare vedovo con figlia a carico. Come finirà? D’accordo, l’effetto sorpresa non è il cavallo di battaglia del film, ma il plot è solido e ben costruito e le due protago niste sono attraenti e bravissime. Jude Law toglie il fiato (il mio fidanzato mi odierà per questo commento, ma del resto a lui piace Scarlett Johansson…) Grazie al cielo la commedia romantica è ancora viva! Tra gli stralci più divertenti: Cameron Diaz alle prese con la guida all’inglese, Kate Winslet che nella supervilla non riesce neanche ad aprirne il cancello, ma sarà bene non rinunci: dall’altra parte la aspet

Agliè

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Ho approfittato dell’inconsueto giorno di libertà in questi giorni frenetici di mesi intensi –penso che ricorderò questi come i miei personali anni di galera- per accompagnare i miei genitori in una gita fuori porta che vi consiglio se passate in suolo piemontese. Agliè è assurta agli onori della cronaca dopo la fortunatissima serie romantica Elisa di Rivombrosa, per aver ospitato la dimora dei Conti Ristori. Se vi siete appassionati alla fiction, sarà divertente ripercorrere i luoghi degli amori di Elisa e Fabrizio, lungo i sentieri del parco e per le scalinate dell’ingresso; in caso contrario non resterete delusi dalle stanze e dagli arredi, che tanto hanno beneficiato dei fondi messi a disposizione dalla produzione televisiva. Da poco più di una settimana è stato reso accessibile anche il piccolo e squisito teatro interno al palazzo e stanno per iniziare i restauri del secondo piano. Grazie ad una solerte e gentilissima impiegata della proloco, abbiamo potuto visitare anche un’ado

Il destino di un guerriero - Alatriste

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Al capitano Diego Alatriste viene affidato il giovane Indigo dal suo migliore amico, in punto di morte nell’inferno delle Fiandre. Tra intrighi di corte, fanciulle volitive e misteriose, palermitani oscuri e inquietanti membri dell’inquisizione, si dipana la narrazione di cappa e spada (molta spada) ivi ridotta dai libri di Arturo Perez-Reverte. Il film è non è disprezzabile, ma pecca di troppa violenza, ritmo lento ed eccessiva frammentarietà, a causa del solito tentativo di condensare in pochi minuti pagine e pagine di romanzo d’appendice. Viggo Mortensen è piuttosto convincente nel ruolo del soldato molto onorevole, idealista, sindacalista e testardo, ma non si può dire che sia trascinante. Gli altri comprimari sembrano tutti un po’ sbiaditi, persi nella fotografia dai toni terra bruciata, compreso il nostro grande LoVerso. Avrei preferito un taglio più profondo sulla prospettiva storica della spinosa questione Fiandre, che si coglieva meglio nel verdiano Don Carlos . Finale depress

Il papà di Giovanna

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Giovanna è bruttina e introversa, ma ha una grande amica, una nuova cotta e un papà che la adora. Sì, sua mamma forse la trascura un po', si vede che la considera un po' minus , ma suo papà l'ha messa sul piedistallo: è la sua principessa, lui vive solo per lei. Quando il ragazzo di cui si è invaghita si incapriccia della bella e ricca amica, Giovanna stravolge la comune interpretazione della realtà e la uccide, in un delirio organizzato che difende con ardore. Mentre la madre si rifiuta di rivederla, il padre -Silvio Orlando, perfetto per la parte- si trasferisce presso il manicomio in cui viene rinchiusa, lasciando la moglie all'amico carabiniere filofascista -un sorprendente Ezio Greggio, molto a suo agio nel ruolo drammatico. Pupi Avati dipinge con poesia e decenza una tragica storia di -ahimé- tutti i giorni, spaventosamente somigliante ad alcuni recenti fatti di cronaca, facendo sbocciare il talento dei suoi attori come tulipani. Vero è pure che lavora con delle e

Il Mercante di Venezia

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Bassanio è un giovane in ambasce finanziare, ma può contare sull'amico che tutti desiderano: Antonio, che offre in pegno il suo corpo al suo peggior nemico, l'usuraio ebreo Shylock, per sollevarlo dalla sua squattrinata contingenza. Bassanio può così lasciare Venezia e dedicarsi ad un'att ività produttiva... fare il filo alla buona e bella Porzia, il cui cuore si aggiudica per eccesso di modestia (o di furberia?). Proprio nel momento in cui tutto sembra sorridergli, gli giunge notizia che le ricchezze di Antonio sono perse in mare, e Shylock, ulteriormente inasprito dalla decisione della figlia Jessica di sposare un cristiano, preme per riscuotere il suo credito, una libbra di carne di Antonio, da lui stesso prelevata nella regione del cuore. Sposato immantinente il suo amore, e speditolo a Venezia da Antonio, dopo avergli consegnato un anello simbolico, Porzia lo segue travestita da giudice e architetta uno stratagemma per salvare Antonio e insegnare al marito il valore

Diorella

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Note di testa floreali e agrumate nascondono un cuore speziato e leggermente piccante, per un ensemble olfattivo che, se dovessi tradurre in un colore, visualizzerei in un verde muschio. Come tutti i profumi di Dior, sposa completamente la pelle, mostrando uno dei suoi molti lati a seconda della profumanda. A me piace moltissimo appena indossato, ma su di me acquista una sfumatura arrogante e aggressiva al recedere delle prime essenze, quando la base di ambra (e pepe?) mi avvolge con le sue sfumature sensuali e un po’ prepotenti.

Everyone worth knowing

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Bette lavora in banca e si annoia disperatamente; inoltre la sua migliore amica sta per sposare l’uomo più gradasso, presuntuoso e insulso del pianeta, contro ogni buon senso. Dimessasi, viene presto assunta da un’impresa di PR che organizza eventi per socialites pseudo-eleganti e si trova circondata di arrampicatori sociali, cocainomani, anoressiche, volgarissime starlets e adorabili buttafuori di locali sopravvalutati. A differenza che nel precedente Il diavolo veste Prada , il capo della protagonista è una donna simpatica e affascinante, non un’isterica anaffettiva, ma le situazioni tendono a ripetersi un po’ e il moralismo si spreca come lo champagne nelle pagine del libro. In particolare, la scena di ribellione alla irrealtà disperante di questa vita da party-girl somiglia troppo al momento in cui Andy abbandona Miranda, senza però vantare la stessa grinta e capacità di sorprendere il lettore e la datrice di lavoro piantata in asso; inoltre se nel primo libro l’intento di rottur

Solo un padre

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Luca Argentero è un vedovo con figlioletta di dieci mesi a carico; medico, come lo era anche la moglie, circondato di amici e dall'affetto dei genitori, non riesce purtuttavia ad elaborare il lutto - e chi ci riuscirebbe? questi romanzieri/sceneggiatori che ti fanno percepire come strana e avvilente una cosa del tutto normale sono un po' alienati... sono passati dieci mesi, mica dieci anni!- e si trascina tra studio, casa e appuntamenti combinati con una ragazza asfissiante. In questa routine irrompe Camille, ricercatrice di neuroscienze che ha abbandonato la nativa Francia e la fabbrica di tè di famiglia per venire a fare la fame in Italia - in effetti non riesco ad immaginare in questo momento un paese più improbabile per andare a cercare fortuna facendo il ricercatore in quest'ambito.. .- e rischiare di morire in un incidente domestico. Ah, dimenticavo, anche per incontrare il chirurgo plastico dei suoi sogni. Il film è grazioso, non lamentoso, poetico e Luca Argentero

Persuasione

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Anne aveva incontrato Frederick quando era appena diciannovenne, la sua famiglia era all’apice della notorietà e lui non possedeva né titoli né proprietà; facilmente era stata persuasa a lasciarlo, in attesa di un partito migliore. In otto anni ha avuto modo di pentirsi della sua decisione, ma all’improvviso il giovane riappare, nel pieno del successo professionale –è divenuto il Capitano Wentworth- e circondato di ottimi agganci sociali, proprio quando la famiglia di lei, in ristrettezze, è costretta ad abbandonare la casa patronale per affittarla… proprio alla sorella di Frederick. I loro sentimenti sono poi tanto cambiati in così lungo tempo, sotto la scorza di vergogna e orgoglio ferito? Nel suo ultimo romanzo, Jane Austen ci mostra come anche a 27 anni l’innamoramento non perde il lato tachicardico e ossessivo tipico dell’adolescenza, ma trae sostentamento da ogni minimo sguardo, sprofonda nella disperazione per un piccolo gesto e si arrovella tutta la notte sul possibile recondit

Mansfield Park

Fanny Price è figlia di una famiglia povera e numerosa, accolta in casa dei Bertram, parenti benestanti che necessitano di una ragazza di servizio. Non particolarmente bella, cerca di farsi amare con la sua modestia, il desiderio di apprendere –frustrato, per evitare spiacevoli confronti con le cugine ignoranti- e il lavoro indefesso; giunge inoltre a provare un tenero sentimento per Edmund, il figlio cadetto degli zii. In occasione di un’assenza di Lord Bertram, giungono in paese i fratelli Crawford, Mary ed Henry: mentre la prima si interessa ad Edmund, Henry corteggia le due figlie del padrone di casa, finendo però per innamorarsi di Fanny, che lo respinge per la sua dubbia moralità e viene rimandata a vivere in povertà presso la sua famiglia di origine. Volete sapere il finale? Prevedibilmente Henry commette una leggerezza di troppo, sottraendo la sorella di Edmund al marito, e Fanny riesce a coronare il suo sogno d’amore. Questo romanzo è il più controverso dell’autrice, in cui la

My Antonia

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Alla fine dell'Ottocento, la colta famiglia Shimerda lascia la Boemia per una casa di fango nelle sconfinate praterie del Nebraska. Antonia (con un esotico accento sulla prima A), figlia maggiore e favorita dal padre musicista, conquista subito le simpate di Jim, nipote dei vicini e suo primo insegnante di inglese.; insieme percorrono il duro processo di costruzione e organizzazione delle selvagge terre dell'Ovest. Come le sue coetanee emigranti, Antonia è costretta a rinunciare all'istruzione e lavorare prima nei campi -sfruttata dalla famiglia- e poi a servizio nella vicina cittadina di Black Hawk -sfruttata dai ricchi-, sempre divisa tra la bruciante nostalgia per la terra natale e l'amore per i grandiosi prati del Midwest . Il tono elegiaco della narrazione ammanta miseria e sconforto della protagonista e delle sue compagne Lena, Tiny, e le tre Mary, spruzzandole di una patina romantica e glamour senza nascondere nulla della fatica usurante e bruta, né della malinc

les petits mouchoirs

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Commedia appena uscita in Francia, conosce anche una distribuzione statunitense con il titolo Little White Lies . Ludo viene travolto da un autotreno e ricoverato in rianimazione; i suoi compagni di sempre decidono di attendere il verdetto dei medici in casa di uno degli amici, sull'Atlantico, nel consueto luogo di ritrovo vacanziero. Quale migliore occasione per costringere ognuno di loro a confrontarsi con i suoi problemi e le sue insufficienze... ce n'è un po' per tutti i gusti: il padrone di casa benestante e ossessivo-compulsivo, il padre di famiglia che si scopre gay, l'ingenuo che attende "Juliette" con la fede di chi aspetta Godot, l'attore in rotta con a moglie, la ragazza problematica che cambia uomo ogni settimana e fuma spinelli piangiucchiando, il freak che parla con il riso. Vi ricorda un po' Saturno Contro ? Anche a me. Ma sapete, io sono una fan di Ozpetek; questo film è ben fatto, forse solo un po' lungo, ben diretto, curato nell

Gli elenchi

Vieni via con me è la trasmissione dell’anno: interessante, attuale, coraggiosa, divertente. Serviva. E’ basata su un procedimento di grande effetto che curiosamente non è troppo abusato –forse perché tanto amato da D’Annunzio, che non si è guadagnato molti emuli..- che si chiama affastellamento. Consiste sostanzialmente nel comporre elenchi. Vuoi un esempio? E io te ne scrivo dodici, così ci togliamo la voglia: il meccanismo incuriosisce, permette di liberarsi di numerosi sassolini dalle scarpe e non stanca se non si esagera. Saviano ha una faccia che non mi piace. Non nel senso che lo trovo brutto, no. Nel senso clinico. Quando un paziente con quella faccia entra nel tuo ambulatorio, pensi: dove ce l’ha ? Il cancro, intendo. O qualcosa di simile. Tipo la nozione surreale che qualcuno ti dà la caccia, non ti permette di abitare dove vorresti, ti costringe a vivere sotto scorta; probabilmente l’effetto che si ottiene facendo penetrare sotto la pelle una tale cognizione ha una biochimic

The Blind Side

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Michael è un ragazzone timido e buono, abbandonato dalla madre cocainomane e da poco accolto in una scuola privata cattolica per il suo potenziale sportivo. La madre di due degli allievi, Leigh Anne, decide di accoglierlo in casa e di adottarlo, conquistata dal suo lato protettivo; alle soglie del college però l'ente per l'appropriatezza dei procedimenti insinua il dubbio di un tornaconto privato della nuova famiglia di Michael nella sua recente iscrizione ad un'Università prestigiosa. Il finale zuccheroso in pieno stile Holliwood non ci priva delle due ore e qualche minuto di divertimento, nel segno della commedia americana classica. Honni soit qui mal y pense , diceva l'Ordine della Giarrettiera, già molti anni or sono: eppure la sfiducia e l'abitune alla malafede, tanto da vederla anche dove non alberga, sono ormai così radicate da essere diventate uno dei cardini della vita di società. Sandra Bullock con i capelli ridicolmente biondi e un lato B invidiabilissimo

Love, Chloè

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Già da un paio di mesi Chloè ha presentato il suo nuovo profumo: Love, Chloè . Estremamente femminile, etereo ed aristocratico, offre un primo impatto con note di testa lievemente agrumate, arancio e pepe rosa, per custodire un cuore di mandorla (eliotropina) iris e lillà. Quando l'ho provato sulla carta assorbente ne sono rimasta estasiata, ma, come spesso mi capita, non mi ha convinto fino in fondo una volta indossato sulla mia pelle, che ha rapidamente consumato i toni più frizzanti e restituiva perlopiù il talco e la polvere di riso del fondo. Come suo costume Chloè dà molto spazio al packaging, con una boccetta di raffinata eleganza che rimanda alla sua linea di pelletteria nella catena che lega il tappo al flacone e nei colori autunnali cipria e tabacco, ma non si raggiungono i vertici del precedente Chloè , contenuto in una custodia-gioiello in cristallo e argento guarnita da un fiocco annodato a mano.

Risonanza Magnetica

Eh sì, dopo aver prescritto decine e decine di risonanze magnetiche ad altri, ho provato l'ebbrezza di farmene fare una io. Il ginocchio urlava vendetta dal suo cantuccio nei bassifondi: nella mia particolare visione in principio era l'Amigdala, poi gli Ippocampi, il resto dell'encefalo, il midollo spinale che è sempre centro , ma meno prestigioso; di seguito gli organi senza i quali si muore in meno di mezz'ora, e poi il resto. Molto lontano, il resto: le ossa, poi i muscoli, infine quelle sfigate di articolazioni. Nemesi medica vuole che mi sia fatta fregare proprio da un insignificante ginocchio. Che vergogna. Tutte le volte che un paziente mi ha detto " non la voglio fare, la risonanza, mi manca l'aria ", confesso di aver pensato che fosse un po' lamentoso; poi ho visto il tubo e devo dire che, ragazzi, è stretto . Proprio stretto. E io non ci sono entrata di testa, i miei pazienti sì. Bisogna provare ad essere pazienti, ecco. Però quello che non

Il club di Jane Austen

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Quattro amiche si riuniscono con il proposito di consolare una quinta, Sylvia, appena abbandonata dal marito; mettono perciò in piedi un piccolo club di lettura, votato ai sei romanzi di Jane Austen. Jocelyn, la più intraprendente di loro, trova anche il sesto, Grigg, un giovane ragazzo con la passione per la fantascienza e una mente meravigliosamente aperta, tanto da accettare di imbarcarsi nell’avventura e accollarsi anche il romanzo meno amato (e meno riuscito) di Jane, L’Abbazia di Northanger. Ogni personaggio vive in modo particolare all’interno del romanzo affidatogli, offrendogli sempre nuova vita. La commedia è forse un po’ stucchevole, priva di grande mordente e poco incline a scavare davvero nell’opera letteraria della mia amata autrice, ma è graziosa, ben recitata e molto bavarde . Insomma, il genere di film che alle ragazze piace e ai ragazzi no. Come i libri della Austen, anche se penso che questo mancato amore sia legato più al pregiudizio per un’opera considerata “sentim

Marrakesh Express

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Marco, Paolino, Ponchia e Cedro non si vedono più da dieci anni, e si ritrovano per aiutare Rudy, incarcerato a Marrakesh per detenzione abusiva di hashish. A bordo di una Mercedes usata cominciano un lungo viaggio, con i tubi dell'auto pieni di banconote e la mente straripante di dubbi, riassumibili con: ma se sono dieci anni che non ci vediamo, che cosa ci faccio qui, a cercare non so bene cosa e con trenta milioni di vecchie lire? Gli antichi dissapori riaffiorano, mentre i quattro si confrontano tra loro e con la ragazza di Rudy, che li ha radunati: la gelosia di Paolino per Cedro, ex fidanzato della sua attuale moglie, l'idealismo un po' sbandierato di Marco, l'affarismo di Ponchia fanno fatica a comprimersi nell'abitacolo, ma il Viaggio -si sa- è un'esperienza che ci cambia in modo sottile, lentamente. Marrakesh Express è uno dei migliori esempi della commedia italiana degli anni Ottanta, delicata e divertente, con ottimi attori, una sceneggiatura meritat

The Man - La Talpa

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Un tranquillo, anonimo rappresentante di articoli ortodontici (Eugene Levy) viene coinvolto suo malgrado in un affare di armi rubate. Di lui si occupa uno scorbutico agente federale (Samuel L. Jackson), dedito al turpiloquio e alla sfiducia sistematica, che lo ha allontanato dall'ex-moglie e dalla figlia. Non c'è molto altro nella trama di questo filmetto di genere, salvo un paio di inseguimenti (a me di solito piacciono, lo confesso, soddisfano il mio bisogno di kitsch ) neanche troppo adrenalinici e qualche battuta degna delle pellicole di Alvaro Vitali. Il detective doveva, nelle intenzioni, riprendere la scanzonata efficienza del killer-predicatore di Pulp Fiction , ma direi che Tarantino è lontano anni-luce; sembra che Jackson ultimamente si diletti a recitare in produzioni minori con un costrutto monolitico (come Snake on a Plane , il titolo dice già tutto: ci sono i serpenti, c'è l'aeroplano) e senza sottigliezze formali né sofismi. Inutile.

X-Men, le origini

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Blockbuster di qualità, prosegue nel solco dei precedenti X-Men con la poetica della paura del diverso senza grandi novità ma neanche improvvide cadute di stile. Prequel della successiva trilogia, ci spiega dettagliatamente come James divenne prima Logan e poi Wolverine, fino al sopraggiungere dell'amnesia per gli eventi remoti con cui lo abbiamo conosciuto. Poche sorprese, poche pretese, trama abbastanza intricata ma non irritante, belle scene d’azione, belli gli addominali in mostra di Hugh Jackman, assolutamente adatto alla parte del supereroe stropicciato e scontroso. Gli altri attori sono quasi di corredo, travolti da questo insolito mutante un po’ licantropo. Film ideale per una serata di disimpegno, lodevole nella sua onestà intellettuale, senza promesse di rivelazioni in merito ad oscuri sofismi; vanta anche qualche battuta divertente.

Dracula

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Ovvero, l'ultraclassico del gotico. Non vecchia maniera, ma originalmente antico. Un apprendista avvocato finisce nel maniero di un misterioso Conte rumeno e scopre le sue abitudini alimentari alternative... Dall'altra parte dell'Europa la sua amorevole fidanzata lo aspetta, in compagnia dell'amica, Lucy, presto vittima del malvagio essere e prontamente vampirizzata. Si organizza così un gruppo di gentiluomini, capeggiati dal dottor Van Helsing, allo scopo di piantare un paletto nel cuore di Dracula e delle sue tre mogli. Insomma, la trama è semplice e avvincente, i moventi chiari. Ci sono i buoni -stucchevolmente buoni- e i cattivi -orribilmente cattivi- separati con efficacia manichea. A sorpresa il Vampiro non è affatto bello e attraente, come il new gothic ce lo dipinge, e il suo lato sensuale è ambiguo e suscita ripulsa. Il livello letterario è scarso, arricchito però dalla molteplicità di narratori; lo stile piano e svelto da romanzo d'appendice rende il tut

Remember me

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Giovane indeciso ("su tutto", come dice lui stesso) seduce una bionda sconsolata, figlia di un ispettore di polizia che l'ha ingiustamente malmenato. A sorpresa (???) si innamorano follemente, confidandosi le rispettive miserie: il fratello di lui si é impiccato, la sorella geniale é maltrattata dalle compagne invidiose e il padre é uno squalo di Wall Street che non ha tempo/voglia di badar loro mentre si suicidano ad uno ad uno; la madre di lei, invece, é stata uccisa da un gruppo di borseggiatori e il vedovo si é trasformato in un padre violento e controllante. Con queste premesse non poteva che nascere un capolavoro... In realtà il drammone sentimentale non é troppo malvagio: ha tra le sue carte Pierce Brosnan, il bel faccino di Pattinson finalmente di un colore compatibile con la vita -ma ancora chiaramente sofferente di gastrite... c'é un medico in sala?!- e un compagno di stanza con una visione peculiare dell'étà matura ( voglio una moglie, un'amante, un

le correzioni

I Lambert sono una coppia del Midwest ossessionata dal "giusto": morale, sociale e sentimentale; trascorrono perciò l'esistenza a correggersi l'un l'altro, a scovarsi difetti come le scimmie si cercano le pulci, fino ad odiarsi. Ma le correzioni non sono solo un problema comportamentale: sono un concetto economico. Sono gli assestamenti che seguono i terremoti, gli aggiustamenti compensatori dopo una crescita esplosiva di titoli non solidi. Enid e Alfred sono stati crudelmente delusi dalla loro vita insieme: lui severo e incapace di manifestare il suo affetto, duro, noioso e ormai preda di un Parkinson complicato; lei soffocante, ottusamente ottimista, parsimoniosa all'ecesso, pervicace come un'ortica. I loro fallimenti sono plurimi e si estendono ai figli: Gary, banchiere irresoluto e marito succube di una donna infantile che lo ricatta col fantasma della sua depressione; Chip, professore universitario che ha sacrificato la carriera ad una ragazzina vendi

pane e tulipani

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Rosalba (Maglietta) viene dimenticata in autogrill durante una gita fuori porta da una famiglia non esattamente sollecita. Un po' per noia, un po' per ripicca, accetta un passaggio sino a Venezia e dopo un iniziale tentennamento si reinventa una vita: trova lavoro da un fioraio (Andreasi) e asilo da un cameriere islandese dall'italiano forbito e dal pensiero delicato (Ganz). Inizia così un percorso tra personaggi fiabeschi e riscoperte della poesia del quotidiano, che si incontra nel pane della colazione come nei tulipani che porta a casa dal negozio. Presto, però, il marito fedifrago e lavoratore più che integrato la rivuole a casa e invia a rintracciarla un giovane sottoposto (Battiston), che verrà inesorabilmente coinvolto dall'oasi di felicità irradiata dallanuova amica di Rosalba, Grazia (Massironi). Colt a dal senso di colpa, Rosalba torna infine a casa solo per scoprire che nessuno, a parte il figlio minore, ha patito la sua mancanza... e reagisce di conseguenza

Moon

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Molto poetico, ecco trovato il mio film fantascienifico preferito dell'anno. Sam Bell lavora da tre anni in completa solitudine su una base lunare dove si estrae un particolare isotopo dell'Elio, fonte fondamentale di energia sulla Terra. Comincia ad avere allucinazioni e perdite di coscienza, finché non ha un grave incidente fuori dalla sua astronave. Apparentemente si risveglia in infermeria, attorniato dalle amorevoli cure del robot Gerty, ma dopo pochi giorni scopre un'altro Ben, ferito nell'incidente e lo cura. Capisce così che il suo corpo è stato duplicato, ma chi dei due è il clone? Entrambi. Ebbene sì, l'azienda per cui il vero Ben era impiegato aveva preparato decine di cloni a rapida scadenza (vivono solo tre anni), pronti ad essere sostituiti da altri consimili. I due Ben progettano allora un piano di fuga... Girato con un budget ridottissimo, è un curioso esempio di cinema indipendente; costruito come una piéce teatrale, si regge sull'interpretazion

shutter island

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Martin Scorsese è un regista che mi piace. Quando i due detective (Di Caprio e Ruffalo) arrivano all'isola-manicomio criminale in cerca di una degente/reclusa scomparsa, mi sono detta " hum, un giallo classico con delitto all'interno di una stanza chiusa dall'esterno. Un po' scontato, ma Scorsese avrà fatto della calligrafia ". Mi sbagliavo. Quando Di Caprio inizia a incontrare psichiatri -capeggiati da Sir Kingsley- degni di un film di Fritz Lang ho pensato " ecco, fanno esperimenti sui folli prigionieri, è un film di denuncia con qualche fantasma nazista ". Mi sbagliavo. Quando infine (attenzione, SPOILER ) ci viene rivelato che in realtà Di Caprio è il folle uxoricida, con una forma di dissociazione e amnesia isterica avanzata con cui tenta di separarsi dall'orrenda realtà di non aver salvato la moglie da se stessa e i figli da lei, ho concluso " perfino Scorsese è caduto nel già visto. E' un thriller a suspence con capovolgimento d

Elettra - Carmen Consoli

Recentemente premiato con il Tenco, l'ultimo album della Cantantessa non è più una novità discografica, ormai, ma continua a piacermi e commuovermi come la prima volta che ho avuto occasione di ascoltarlo. Il brano d'inizio, Mandaci una Cartolina , dedicato al padre defunto, è abbagliante nel combinare lirismo in massimo grado e feroce ironia: vale da solo tutto l'ensemble. Ci sono però altri pezzi riuscitissimi, come 'A Finestra e Perturbazione Atlantica , e coraggiosi, come Mio Zio, che affronta il tema della pedofilia in ambiente familiare. Da segnalare la collaborazione con il sommo cantautore italiano, Franco Battiato, corregionale di Carmen e affine per delicatezza di sentire.

N - Io e Napoleone

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Un giovane maestro socialista dell'Elba, interpretato da Elio Germano, perde il lavoro proprio alla vigilia dell'arrivo nell'isola di Napoleone, il mostro sanguinario che ha inzaccherato di sangue l'Europa. Per la sua cultura viene scelto dal dittatore come segretario personale, a cui dettare aforismi e memorie; nella speranza di uccidere il tiranno accetta l'incarico, tra la sorpresa dei fratelli (Valerio Mastandrea e Sabrina Impacciatore) e l'ironia dell'amante nobile spiantata (Monica Bellucci, molti chili or sono). A rappresentare Napoleone il francese Daniel Auteil, ottimo interprete da commedia che non sfigura in questa inedita veste gastritica. L'aspetto più interessante della pellicola è l'ambivalenza della figura di Bonaparte, egocentrico assolutista determinato e senza scrupoli, ma anche essere umano complesso e affascinante, colto, divertente, profondo. Carismatico, insomma: come ci si può ragionevolmente attendere da colui che ha trascina

il gioco dell'angelo

Parte bene questo secondo best-seller di Zafòn, con un giovane scrittore pronto a fare follie per affermare i suoi scritti. Il protagonista è simpatico, volenteroso; scoviamo già qualche personaggio ambiguo che potrebbe essere un aiutante o un antagonista: Vidal sarà davvero buono e disinteressato come dice di essere? e una ragazza perfetta per scatenare quelle passioni sempiterne per cui un uomo –pare- sia disposto a morire col sorriso sulle labbra. Poi l’incontro con un misterioso editore francese e una miracolosa guarigione da un male incurabile trascinano la narrazione su un piano onirico che affascina dapprima, ma velocemente irrita per la sua ripetitività, di temi e di stile –tutto fondato sull’odore della polvere da sparo e silenzi come respiri di una maledizione (ma che vuol dire? E poi, la prima volta la locuzione è esotica, la decima è noiosa). A peggiorare la situazione, arrivati ai due terzi del racconto è facile accorgersi che i conti non tornano nell’intreccio e che molto

Caserta - post scriptum

La cartolina è già arrivata, e oserei dire a tempo di record! Grazie, elegante coppia di signori casertani a passeggio! E' una città ospitale, quella in cui si può chiedere un favore a due sconosciuti senza tema di non essere ascoltati.

Moll Flanders

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Moll Flanders è una peccatrice che approfitta di un falso nome per ammonire i posteri con l’esempio dei suoi vizi. Sotto la –sottile, per la verità- patina moraleggiante, troviamo una donna a tutto tondo, simpaticissima, con più mariti di quanto Enrico VIII avesse mogli, fedifraga, ladra, imbrogliona, bugiarda e quasi prostituta. Nelle sole prime 150 pagine la vediamo saltellare nei letti di due fratelli, di suo fratello –il cui grado di parentela scopre per caso dopo anni di convivenza-, scodellare decine di figli di cui si libera appena può, sposare due uomini in una stessa settimana. In seguito la lunga teoria di consorti si arresta solo per raggiunti limiti di età, quando, invece di andare in pensione con i quattrini guadagnati, la vediamo intraprendere nuove lucrose attività truffaldine. Defoe è molto scaltro nel mettersi al riparo dall’accusa di aver mostrato una protagonista impudica e sfrontata al pubblico severo della sua epoca, dal momento che “chi trovasse più divertente il

What’s new, Pussycat?

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Divertentissima e acuta satira di due delle molte nevrosi degli anni Settanta: la psicanalisi come strumento salvifico e l’amore libero, che per molti si traduceva biecamente nel tentativo di poligamia. Benché il regista sia Donner, si riconosce la prima mano di Woody Allen, sceneggiatore e attore nella parte di uno sfortunato innamorato non corrisposto. Meravigliosi i due attori principali, genii dell’assurdo; Peter Sellers nei panni di uno psichiatra folle e sessuomane, fiero di metodi quanto mai alternativi (“ho ottenuto meravigliosi risultati chiudendo alcuni pazienti in un armadio”) e Peter O’Tool, libertino facilone che cerca solo futili pretesti per tenere il piede in molte scarpe, ma manifesta quasi un senso di possesso verso la sua fidanzata storica, con cui temporeggia sulla data del matrimonio. Proprio la fidanzata, poi, rappresenta una rara incursione nel mondo della commedia –alquanto surreale- per Romy Schneider, che tra Sissi e Ludwig ci aveva abituato a drammoni lacrimo

Chasing Harry Winston

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Io non ho mai visto Sex and the Cit y (sembra che Flora provvederà presto a colmare questa lacuna..), ma se devo dare retta agli entusiasti, me lo immagino come una trasposizione di questo libro. Leigh è una perfettina nevrotica sull'orlo del disturbo da stress, con un fidanzato ancora più azzimato e troppo adorabile, perso nella contemplazione della sua magnificenza; Emmy è una monogama seriale, ossessionata dal fantasma di ovaie rinsecchite; Adriana mangia (troppi) uomini e beve (troppi) superalcolici, ma a quasi trent'anni deve rispondere ai suoi genitori di ogni sua piccola decisione. In occasione della ritrovata solitudine di Emmy le tre si scambiano la promessa di cambiare alcuni aspetti fondamentali della propria vita. Protagoniste trentenni sembrano troppo vecchie per il romanzo di formazione, ma di questo si tratta, nell'epoca della gioventù stiracchiata ed estesa. In realta, se in Adriana assistiamo ad una maturazione verso l'età adulta e un desiderio di indi

Caserta - parte terza (e ultima)

Grazie per le dita incrociate, adesso potete finalmente rilassarvi! Ho fatto il mio intervento e, anche se sono certa non sia stato memorabile, nessuno si è addormentato/suicidato/lanciato contro di me con l'intento di farmi del male. Anzi, ho anche ricevuto un certo numero di domande, il che è sempre gratificante! Dopo tanto duro lavoro mi sono concessa tre ore di sano turismo e sono andata a vedere la Reggia. Bella, però mi sembra che sia un po' sopravvalutata. Va be' che i francesi sono nazionalisti e faremmo meglio ad esserlo di più anche noi, ma dire che il parco di Caserta è meglio di quello di Versailles mi sembra quasi eccessivo. Va be' che il giardino all'inglese conserva un sacco di specie rare, ma se è per questo anche il parco di Racconigi e di Montecarlo. A rendere l'esperienza davvero particolare è stata l'ora alquanto tarda in cui ho avuto accesso agli Appartamenti: alle sette di sera io e i miei due colleghi eravamo soli nelle grandi sale d

Caserta - parte seconda

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Ieri è proseguita la favola blu, dalla colazione a base di bacon e marmellata di mirtilli alla cena nella Certosa di San Giacomo con finale di fuochi d'artificio. Oggi però (!!) ho la comunicazione orale sul ponderoso tema del rapporto tra cefalea e ormoni sessuali femminili (lo so che si addormenteranno tutti... aaargh ): tenete le dita incrociate per me?? Grazie!

Caserta

Ci sono giorni in cui mi sento Stephanie Plum, altri in cui miracolosamente mi sembra di somigliare di più ad Alice Cullen. Oggi è stato uno dei rari, fantastici, giorni in cui Alice è a portata di mano. Mi hanno spedita, a sorpresa, ad un convegno sulle cefalee, a Caserta. Questa mattina levataccia, per salire sul meraviglioso Frecciarossa, in I classe, dove hostess stranamente sollecite mi hanno portato un quotidiano a mia scelta e la colazione, con tè e biscotti. Finita la lettura dei disaccordi tra Berlusconi e Fini (ma che argomento esaltante, nevvero?...) mi sono dedicata al September Issue di Vogue e alle mie slides per la comunicazione di sabato (la cui importanza scientifica scuoterà il mondo). Scalo a Roma per un paio d'ore, poi Frecciarosa -meno bello, ma comunque assimilabile ad un TGV- fino a Caserta, in un hotel extra-lusso. La mia camera è leggermente deludente, per una suite presidenziale! Il bagno è una distesa di marmi policromi e di creme, saponi, pianelle e a

Appuntamento a Wicker Park

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Matt e Lisa sono follemente innamorati, ma Alex, aspirante attrice, anela a conquistare l'affetto del ragazzo e cerca di interporsi fra i due. Quando, dopo due anni di lontananza, gli amanti hanno l'ccasione di incontrarsi nuovamente Alex impersona Lisa in un disperato tentativo di irretire il giovane. L'incastro in cui spezzoni di ricordi si frammezzano a stralci di presente crea una suspence notevole, aiutata dal gioco degli equivoci mutuato dalle commedie del dopoguerra, da una bella colonna sonora e da una fotografia sognante. Molto lodevoli i tre attori principali: Josh Hartnett offre una prova solida e i suoi occhi a fessura sono sempre convincenti, come le gambe perfette e la dentatura luminosa di Diane Kruger; Rose Byrne è interessante e somigliante alla Bellucci, protagonista del film francese L'Appartement , da cui questo Wicker Park è stato tratto. Penso che il nome del ristorante ( Bellucci's ) vada inteso come un omaggio al predecessore. Il regista Mac

In bruges

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Opera prima di McDonagh, questo film sfugge alle definizioni di genere (commedia? drammatico? thriller?) e si distingue per il ritmo e lo spessore teatrali. Ray è un killer alle prime armi che ha commesso l'imperdonabile errore di uccidere un bambino durante un " lavoro "; il suo mentore Ken lo trascina a Bruges per ordine del principale di entrambi, Harry. Dopo qualche giorno di turismo forzato nella bomboniera medievale del Belgio, Ken scopre che il suo compito è di uccidere Ray, ma decide di salvarlo proprio quando lo vede in procinto di suicidarsi, prostrato dal senso di colpa per l'orrendo misfatto. Harry in persona giunge per rettificare gli errori dei due sottoposti, in un crescendo di tensione ma anche di battute esilaranti e scene surreali. La catarsi generale attende tutti, come in un quadro di Bruegel, pieno di peccatori avvitati alle loro meschine faccende, timorosi di essere colti in fallo dal vicino ma soprattutto paurosi di una Divinità distante e poco

Sliding Doors

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Film d'esordio di P. Howitt, ha lanciato Gwineth Paltrow e confermato -se ce ne fosse stato bisogno- la bravura english and understated di John Hannah; deve la sua fortuna ad un impianto curioso, spesso imitato in seguito, ed una riflessione sul libero arbitrio e il caso, argomento che non passerà di moda neanche fra dieci secoli. Una pierre ( Pierre, p-r. .? una pubblicitaria!) di fresco licenziata torna a casa con qualche ora d'anticipo e: -A) si infila tra le porte scorrevoli del metrò, trova il suo abietto fidanzato con l'ex-amante, fragrante delicto , lo lascia, incontra James, si rifà una vita e.... -B)sbatte contro le porte senza riuscire a salire sul treno, viene scippata e ferita, torna a casa presto ma non abbastanza da sorprendere il fedifrago e continua a mantenerlo perché scriva il suo libro, accettando un estenuante impiego da cameriera, finché... Senza approfondire i particolari, nel caso non l'abbiate visto, sappiate però che i due binari infine trovano

Dior Star

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E' agrumato, dolce, grazioso... la profumaia mi aveva assicurato che era proprio come Escale a Portofino. In realtà questo profumo in edizione limitata (non vi affannate, è ormai ufficialmente estinto) non sembra neanche creato dalla stessa maison di J'adore e Miss Dior . Perché mi sono fatta turlupinare così??

Elizabeth

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Diventare sovrana di un paese sull'orlo del disastro economico, politico e religioso non è impresa da poco, ma impersonare per un intero popolo il contatto con il Divino e il Supremo è quel pa rticolare eccezionale per cui Elizabeth I è entrata a buon diritto nella Storia. Figlia di Enrico VIII e della sua famigerata seconda moglie, Anna Bolena, Elisabetta eccelleva per ingegno, ma anche per testardaggine, passionalità -ma, a differenza dei suoi genitori, era in grado di incanalarla in un carattere positivo e fattivo- e autodeterminazione, tutte qualità necessarie per pensionare senza troppi rimpianti una vecchia guardia di politici corrotti, idealisti poco costruttivi, cattolici fanatici e burocrati inveterati. E, sì, ha dovuto pensionare anche il suo grande amore... che non riusciva più a reggere il peso di cotanta pietra di paragone. D'altra parte anche negli anni Duemila non sono tanti gli uomini che accettano un ruolo nell'ombra; il Principe Filippo, con Elisabetta II

Lungs

Florence + the Machine è in realtà Florence con il suo seguito di alternanti musicisti. La ragazza è dotata, non c’è dubbio alcuno. Da tempo non si sentiva una voce così particolare su una base musicale tanto ricca. Basta con queste melodie asteniche con giro di chitarra e orpelli sintetici preconfezionati da Ikea! Vogliamo le percussioni, i cori e la voce solo che canti a pieni polmoni. C’è uno screzio barocco nei brani dell’album che si nota anche nei videoclip, pieni di trovate eccessive e ironiche, modellate intorno al fisico androgino della cantante. Come ci manca Alexander Mc Queen, avrebbe trovato una nuova musa... In particolare il mio voto va alla prima canzone dell'album, la meravigliosa Dog days are over , ma anche Girl with one eye mi piace moltissimo.

Piancatraz

Ragazzi... sono privata del pc, dell'intimità di una camera privata (ché io e la mia collega siamo costrette a condividere una stanzetta di dimensioni irrisorie) e pure della tv! Speravo di omaggiarvi con un resoconto di Mamma Mia!, trasmesso ieri, ma ho da offrire solo un saluto da lontano! A presto

La spada di Shannara

Orribile esempio di plagio senza vergogna, è una pallida imitazione del Signore degli Anelli . Il mezzelfo Shea deve partire per recuperare la spada di un suo avo, Jerle Shannara, e distruggere con il suo ausilio il signore degli Inganni, un morto che non ha fatto pace con la sua mortalità. Il suo viaggio con la Compagnia di elfi, nani, uomini del sud è una tale viscida scopiazzatura del nobile precedente che si prova difficoltà nel volgere le pagine, ma -con notevole faccia tosta-l'autore ha sempre negato debiti di paternità, osservando che i temi ripresi sono simili solo perché mutuati da uno stesso scenario nordeuropeo. Di Terry Brooks si dice sia lo scrittore i cui libri vengono più spesso rubati dagli scaffali delle librerie, ciò che pensavo fosse per uno scrittore alto complimento: può darsi invece sia sintomo della non disponibilità a pagare anche un misero prezzo per le sue opere. Nonostante la mancanza di ritmo e la pedanteria, aggiunti a frecciate politiche didascaliche e

the golden bowl

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La coppa che i due amanti clandestini, Amerigo e Charlotte, scovano in una piccola oreficeria è meravigliosa ed opulenta, ma nasconde una piccola crepa che ne mina l’apparente perfezione: allo stesso modo è minacciato l’imminente matrimonio tra lo stesso Amerigo e Maggie Verve, buona ereditiera americana la cui dote è assolutamente necessaria a supportare il titolo principesco del consorte. Charlotte, per rimanere presso il suo amato, sposa il padre di Maggie, mostrandosi però sempre più insofferente ai suoi progetti di costruire un enorme museo a beneficio delle masse lavoratrici. La contrapposizione tra il carattere propositivo, ottimista e a tratti ingenuo degli Americani Verve, e quello ripiegato su se stesso e un po’ contorto, tarlato, della vecchia Europa, di cui il principe è portabandiera, si fa sempre più acuta fino a che Maggie, la dolce e accomodante Maggie che finge di non sapere ciò che accade in casa sua, non risolve la situazione a suo modo… Patinatissima riduzione tratt